Incontro con Massimo Gatta e Oliviero Diliberto

DATA: 03 Ottobre 2025

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Libreria Laterza – Bari, giovedì 23 ottobre 2025 – ore 18.30
Massimo Gatta presenta i suoi libri “Breve storia di delitti in libreria” (Graphe.it, 2024) e “Breve storia della bibliofilia femminile (XIV-XXI secolo)” (Graphe.it, 2025). Oliviero Diliberto presenta “La magia dei libri” (Luni Editrice, 2024).
Dialoga con gli autori Giuseppe Abbracciavento.
 

“Breve storia di delitti in libreria”
Avete mai letto, nelle pagine di cronaca nera, di qualcuno che sia stato ucciso in una libreria? È cosa quantomeno molto rara. Nel noir di tutte le epoche e nazioni, invece, accade talora che bibliomani, cacciatori di libri, librai ed editori finiscano coinvolti in omicidi più e meno efferati, e non sempre risolti. Pur se in tirature di nicchia, le storie di questo tipo sono sufficientemente numerose da essersi guadagnate addirittura una, ormai celebre, definizione: bibliomysteries. Da Gustave Flaubert a Hans Tuzzi, le sale nelle quali un avido lettore si inoltra per cercare vicende immaginarie di delitti sono talvolta esse stesse immaginarie, e al loro interno si consumano crimini due volte letterari. Ed ecco, un libro che ne parla, triplicandone la dimensione. Massimo Gatta, a sua volta bibliografo erudito, costringe deliziosamente il lettore a concentrarsi per non confondere il reale con la fantasia, distinguere i luoghi di carta da quelli che hanno un vero indirizzo, e separare i personaggi dai loro creatori. Il gioco riesce così bene che perfino la prefazione è a firma di un celebre personaggio bidimensionale di gialli, primo dirigente della Questura di Milano, il quale di questo saggio ha scritto che «è, a ben vedere, una scorribanda tanto dotta quanto ammiccante fra delitti, librerie e biblioteche bidimensionali per investigatori bidimensionali». Premessa di Norberto Melis. Contiene un poster con indizi fondamentali per la lettura.

Breve storia della bibliofilia femminile (XIV-XXI secolo)
L’interesse per la bibliofilia femminile, nella cultura di massa e fino al nostro secolo, è stato abbastanza carente e inadeguato. Eppure se si analizzano sia la narrazione che l’iconografia sul tema, dal Medioevo a oggi (come fa l’autore di questo volume), la presenza e la rilevanza di dame di libri si rivela notevole, al di là di quel pregiudizio maschile che ha spesso costretto all’invisibilità il contributo femminile alla vita culturale. Massimo Gatta, esperto conoscitore della storia del libro, colma questa dimenticanza ripercorrendo, tramite un vasto corpus di fonti documentarie, le figure femminili di spicco nel panorama del collezionismo librario ed editoriale internazionale. In oltre otto secoli, da Eleonora d’Aragona, collezionista con la passione per le rilegature raffinate, fino all’editrice Vittoria de Buzzaccarini scomparsa di recente, emerge un vero e proprio “esercito” sotterraneo composto da rilegatrici, libraie, stampatrici, bibliotecarie, calligrafe, copiste e, ovviamente, bibliofile e collezioniste, delle quali finora si è sentito parlare davvero troppo poco e ancor meno se ne è scritto. Il significativo apparato iconografico, seppur limitato, fornisce un contesto e un indirizzo per appassionati e collezionisti. Ad arricchire il testo, la prefazione del giallista e saggista Hans Tuzzi, un contributo della scrittrice Carmen Verde e l’appendice, con la ristampa anastatica del raro Donne bibliofile italiane di Giuseppe Fumagalli, pubblicato nel 1926 da Hoepli, un contributo destinato al “piacere” di chiunque sia contagiato dalla sottovalutata bibliofilia femminile.

 

Matteo Gatta (Napoli 1959) è bibliotecario dal 1987 e ha prestato servizio in diverse università italiane. Attualmente lavora presso la Biblioteca d’Ateneo dell’Università degli Studi del Molise. Si occupa da anni di storia del libro e della tipografia. Ha organizzato in quest’ambito mostre di ex libris e di segnalibri. Collabora inoltre con vari periodici, tra i quali “Charta”, “UTZ”, “Percorsi”, “Colophon” e con il supplemento culturale de “Il sole 24 ore”. È autore di circa cinquecento pubblicazioni e dal 2006 dirige, con Oliviero Diliberto, la casa editrice Bibliohaus.
 


 
“La magia dei libri”
I libri seguono destini singolari: vivono una vita propria, ben oltre l’esistenza del loro autore, dello stampatore, del primo proprietario. La loro vita si svolge attraverso percorsi tortuosi, vie carsiche; non di rado, scompaiono e riemergono in luoghi e tempi spesso del tutto imprevedibili. Vi è una storia generale dei libri e una storia speciale dei singoli volumi. Se ci si pensa, dall’invenzione della stampa – nel passaggio, cioè, dal manoscritto al testo composto con caratteri mobili – ogni volume è, per definizione, un multiplo. Anche il libro più raro ha dei suoi simili, praticamente identici, stampati insieme. Ma se quel certo esemplare che si possiede ha una storia sua, testimoniata da una nota di possesso, un ex libris, il timbro di una o più biblioteche, una firma, delle sottolineature, delle postille a margine del testo, una dedica, imprecazioni o scongiuri, minacce contro i potenziali ladri… Bene, quel volume da multiplo si è trasformato in un esemplare unico. Si tratta di quel libro. Il possessore ha segnato per sempre la vita proprio di quell’esemplare: e di nessun altro. Vi ha lasciato una traccia di sé. Lo ha impreziosito, rendendolo – appunto – unico. I segni sui libri offrono la voluttà dell’assenza di duplicazione. Si tratta di una fascinosissima avventura intellettuale. È infatti, sempre, storia di libri e, insieme, di vicissitudini umane. Oliviero Diliberto ci conduce attraverso le sue “avventure magiche” nel mondo dei libri, con la passione del bibliofilo ma soprattutto del bibliografo, cioè di colui che sì colleziona con criteri precisi volumi e carte, ma cerca di ricostruirne sempre, ove possibile, la storia, perché le carte sono portatrici di segni e testimonianze che vanno al di là del mero testo, ne integrano le conoscenze e ne svelano i misteri. Gli scritti che si possono leggere in queste pagine sono la risultante di queste sue passioni: ci rivelano il grande studioso e al tempo stesso il vero cercatore di “pepite in forma di carta”; Diliberto ci presenta il “mondo” del libro che ha studiato, amato, collezionato per condividerlo con il lettore, spesso ignaro di quelle informazioni che solo il grande studioso e “cercatore” può comprendere.

 
 

Oliviero Diliberto è un ex politico e giurista italiano. Segretario provinciale della Federazione giovanile del PCI, ha poi aderito al Partito della rifondazione comunista. Nel 1998 è stato tra i fondatori del Partito dei comunisti italiani, di cui è diventato segretario nel 2000. Deputato dal 1994 al 2008, è stato ministro di Grazia e giustizia (1998-2000) nei due governi D’Alema.

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