Riflessione post visita alla mostra fotografica di Piero Mieli, a cura di Roberta Monaco
DATA: 13 Febbraio 2025
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Il privilegio della “luce”, un patrimonio tutto pugliese
di Roberta Monaco
Sacro e profano, fede e quotidiano. L’eterno stende i suoi panni al sole, mentre le strade cantano storie mai scritte.
Il 7 febbraio alle 18,30 un folto gruppo delle Donne in Corriera ha visitato la mostra fotografica dello scrittore Piero Mieli, dal titolo Puglia nascosta: silenzi e visioni, curata da Rossella Mazzotta, nei locali FINEART, in via Quintino Sella 246.
La Bottega FINEART è un luogo accogliente e pieno di luce. Proprio come la mostra.
Dopo una breve presentazione dell’autore da parte della Presidente Gabriella Caruso, autore peraltro già noto alle Donne in Corriera per il suo libro In Puglia da Alda Merini a Mario Desiati, lo scrittore ci ha invitati a visitare in primis liberamente la mostra (in tutto 18 foto con tecnica di stampa a getto d’inchiostri) per non influenzare o condizionare il nostro sguardo.
Poi ci è stata spiegata nei dettagli la tecnica fotografica usata, stampa fine art, dove la carta assorbe l’inchiostro; stampa che consente di avere una densità maggiore del colore piuttosto che la stampa chimica, l’effetto dato dei colori densi (quasi di tridimensionalità!), le caratteristiche di durabilità e tante altre qualità che hanno soddisfatto le domande, puntuali, dei partecipanti. Ad esempio “il
fotografo riconosce il colore che ha visto sull’obiettivo?”.
La mostra, come già il titolo suggerisce – non la solita Puglia turistica degli stereotipi e luoghi abituali visitati – è un invito a guardare la realtà con occhi meno distratti, a farsi trasportare dalla poesia delle frasi e bellissimi aforismi dell’autore che accompagnano le foto, piuttosto che mere didascalie.
Queste ultime, infatti sono assenti, per lasciare libero l’osservatore di ri-conoscere i luoghi della Puglia (Spinazzola, Trinitapoli, Trani, Giovinazzo, Martina Franca, Gallipoli, Galatina, Oria …) e coglierne dettagli importanti.
Ad esempio non si scorge immediatamente il confine delle tre sezioni: la prima solo spazi ampi con assenza di persone, la seconda con foto di borghi pugliesi dove la presenza dell’uomo è senza figura umana, solo nella terza sezione compare l’uomo, ma è pur sempre una presenza
discreta, preceduta da panni stesi al vento oppure da oggetti che ne alludono la presenza.
Anche lo sguardo e l’intervento della curatrice è stato messo in risalto, infatti è “importante chi cura la mostra perché uno sguardo terzo aiuta a scegliere e selezionare, rispetto alle proposte, più numerose, dell’autore”.
Il silenzio è il filo rosso, o il filo conduttore che ci parla attraverso colori, ombre di alberi, o di un trattore, attraverso una macchina sospesa nel vuoto, o dei panni stesi in un cortile, un bambino nascosto.
Scatti di luce, un viaggio fotografico ma anche sentimentale dove ritroviamo i luoghi degli autori del bel libro di Mieli sulla Puglia (Desiati, Ortese, Merini), una regione fatta di silenzi che raccontano storie, ma che aspettano di essere rotti dalla vita.
