20 Aprile: Giuseppe Lupo – “Tabacco Clan”
Edizione 2023
LUOGO:
Libreria Laterza - Bari
PERIODO:
20 Aprile 2023
DETTAGLI:
Libreria Laterza, 20 aprile 2023 - ore 18.00 - Presentazione del libro "Tabacco Clan" di Giuseppe Lupo.
Ha dialogato con l'autore Rita Ceglie
Tutti hanno un soprannome in questo romanzo, un nome segreto che a pronunciarlo riporta in vita un mondo. Il Clan vive in un convitto a Milano. Il Clan studia chimica o giurisprudenza, ingegneria o economia. Il Clan ha una provenienza geografica e sociale varia. Nel Clan sono tutti maschi, come nel Reform Club di Phileas Fogg, solo che per essere ammessi non bisogna avere vestiti particolari, ma saper ridere, anzi, sapersi sfottere. Il Clan non ha un dress code, anche se ascolta canzoni in inglese. Quando questo romanzo comincia, il Clan è invecchiato: non vive più nel pensionato, ma si è sposato e ha avuto figli. Due dei figli del Clan si sono innamorati e stanno per sposarsi in un bel ristorante sul lago. Il Clan, dopo i beati anni del convitto, non si è mai perso. Si sente spesso, va allo stadio, è a conoscenza delle ambasce e delle gioie della vita, non sempre facile: anche se è composto da uomini diversi, si percepisce come un'entità, e come un'entità si muove. Al pranzo di matrimonio dei figli, infatti, il Clan sta da un lato della sala, e le mogli dall'altro. Il Clan ha un linguaggio tutto suo: come i componenti della famiglia Levi in Lessico famigliare, il Clan potrebbe riconoscersi anche al buio grazie alle parole che usa e agli aneddoti della giovinezza. Giuseppe Lupo è il più picaresco degli scrittori italiani, e racconta una giovinezza altrettanto avventurosa, solo che i suoi picari sono studiosi, padri di famiglia (anche quando la famiglia si è rotta), professionisti, e non sono vestiti da picari, anche quando tengono al collo la sciarpa dell'Inter. Tutti hanno un soprannome in questo romanzo, un nome segreto che a pronunciarlo riporta in vita un mondo.
Giuseppe Lupo (Atella, 27 novembre 1963) è uno scrittore e saggista italiano. Insegna letteratura italiana contemporanea presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Milano e Brescia. Ha esordito nella narrativa con il romanzo L'americano di Celenne (Marsilio 2000), con cui nel 2001 ha vinto il Premio Giuseppe Berto e il Premio Mondello opera prima, e nel 2002, in Francia, il Prix du premier roman. Successivamente ha pubblicato i romanzi Ballo ad Agropinto (Marsilio, 2004), La carovana Zanardelli (Marsilio 2008; Premio Grinzane Cavour-Fondazione Carical e Premio Carlo Levi), L'ultima sposa di Palmira (Marsilio 2011; Premio Selezione Campiello e Premio Vittorini), Viaggiatori di nuvole (Marsilio 2013; Premio Giuseppe Dessì), L'albero di stanze (Marsilio 2015; Premio Alassio Centolibri-Un autore per l'Europa; Premio Frontino-Montefeltro; Premio Palmi). È autore inoltre della raccolta di scritti Atlante immaginario. Nomi e luoghi di una geografia fantasma (Marsilio 2014) e del pamphlet Mosè sull'arca di Noè. Un'idea di letteratura (Editrice La Scuola 2016).
Ha dialogato con l'autore Rita Ceglie
Tutti hanno un soprannome in questo romanzo, un nome segreto che a pronunciarlo riporta in vita un mondo. Il Clan vive in un convitto a Milano. Il Clan studia chimica o giurisprudenza, ingegneria o economia. Il Clan ha una provenienza geografica e sociale varia. Nel Clan sono tutti maschi, come nel Reform Club di Phileas Fogg, solo che per essere ammessi non bisogna avere vestiti particolari, ma saper ridere, anzi, sapersi sfottere. Il Clan non ha un dress code, anche se ascolta canzoni in inglese. Quando questo romanzo comincia, il Clan è invecchiato: non vive più nel pensionato, ma si è sposato e ha avuto figli. Due dei figli del Clan si sono innamorati e stanno per sposarsi in un bel ristorante sul lago. Il Clan, dopo i beati anni del convitto, non si è mai perso. Si sente spesso, va allo stadio, è a conoscenza delle ambasce e delle gioie della vita, non sempre facile: anche se è composto da uomini diversi, si percepisce come un'entità, e come un'entità si muove. Al pranzo di matrimonio dei figli, infatti, il Clan sta da un lato della sala, e le mogli dall'altro. Il Clan ha un linguaggio tutto suo: come i componenti della famiglia Levi in Lessico famigliare, il Clan potrebbe riconoscersi anche al buio grazie alle parole che usa e agli aneddoti della giovinezza. Giuseppe Lupo è il più picaresco degli scrittori italiani, e racconta una giovinezza altrettanto avventurosa, solo che i suoi picari sono studiosi, padri di famiglia (anche quando la famiglia si è rotta), professionisti, e non sono vestiti da picari, anche quando tengono al collo la sciarpa dell'Inter. Tutti hanno un soprannome in questo romanzo, un nome segreto che a pronunciarlo riporta in vita un mondo.
Giuseppe Lupo (Atella, 27 novembre 1963) è uno scrittore e saggista italiano. Insegna letteratura italiana contemporanea presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Milano e Brescia. Ha esordito nella narrativa con il romanzo L'americano di Celenne (Marsilio 2000), con cui nel 2001 ha vinto il Premio Giuseppe Berto e il Premio Mondello opera prima, e nel 2002, in Francia, il Prix du premier roman. Successivamente ha pubblicato i romanzi Ballo ad Agropinto (Marsilio, 2004), La carovana Zanardelli (Marsilio 2008; Premio Grinzane Cavour-Fondazione Carical e Premio Carlo Levi), L'ultima sposa di Palmira (Marsilio 2011; Premio Selezione Campiello e Premio Vittorini), Viaggiatori di nuvole (Marsilio 2013; Premio Giuseppe Dessì), L'albero di stanze (Marsilio 2015; Premio Alassio Centolibri-Un autore per l'Europa; Premio Frontino-Montefeltro; Premio Palmi). È autore inoltre della raccolta di scritti Atlante immaginario. Nomi e luoghi di una geografia fantasma (Marsilio 2014) e del pamphlet Mosè sull'arca di Noè. Un'idea di letteratura (Editrice La Scuola 2016).